L'infognamento letterario.

Questa nuova tragica condizione che può affliggere gli scrittori(emergenti e non) me la sono inventata un po' per riempire un aggiornamento del blog (gli argomenti cominciano a scarseggiare... ma tanto d'estate non lo legge nessuno ^^) e un po' perché spero di ricevere qualche consiglio interessante da parte vostra.

Ma vediamo un po' di capire di cosa sto parlando: scrivete un bel libro con dei personaggi che piacciono e con delle idee che colpiscono l'immaginario collettivo. Insomma, avete sotto mano un romanzo interessante destinato ad avere successo. Magari finisce che lo pubblicate, e la gente se lo compra pure e addirittura si affeziona ai protagonisti... e da questo punto in poi vi ritrovate a essere un autore con un pubblico da dover accontentare.

In sintesi, siete rimasti infognati col vostro personaggio e con la vostra ambientazione, che piace tanto ai vostri lettori che vi rapiranno per torturarvi e farvi la pelle nel caso il seguito del seguito del seguito delle avventure del loro beniamino non sia di loro gradimento (mi pare che ci abbiano fatto un film, su 'sta storia ^^).

Certo, una volta avuto successo con un determinato libro di un determinato genere uno può comunque mettersi a scrivere altro, e magari se è bravo creare altre ambientazioni e altri personaggi che piacciano comunque. Questo, però, oltre a essere davvero difficile (chi è bravo nell'horror come nel fantasy e nella fantascienza?) potrebbe essere addirittura impossibile nel caso che siate incappati nell'infognamento letterario totale: quando cioè la storia che state scrivendo non è ancora finita.

Un classico esempio sono le trilogie fantasy: se scrivete i primi due, poi non potete dire ah che palle mi sono rotto e non scrivere il terzo. I lettori vi uccideranno, e credo anzi che un editore pretenda di avere in mano tutti e tre i volumi prima di accettare la pubblicazione del primo.

Ancora, la povera Rowling s'è infognata con Harry Potter, al punto che è evidente come dal quarto in poi non si sforzasse più nemmeno di chiudere il libro come si deve lasciando direttamente un finale aperto. Secondo me lei H.P. lo odiava, e davvero voleva farlo crepare per non vederlo più.

Altro infognamento letterario è la esalogia (ma si parla che diventino nove, e non so come si dice) di Guerre Stellari. Girato il primo in ordine di storia che sarebbe il quarto in ordine cronologico, qualcuno è dovuto starsene lì a mettere insieme gli altri due, altrimenti i fan si sarebbero accampati sotto casa di Lucas e company con intenzioni bellicose e cartelli del tipo: chi la seconda trilogia terminato non ha, noi uccidere volere!

Il povero Arthur Conan Doyle aveva addirittura ucciso il suo personaggio più famoso (Sherlock Holmes, ovviamente) ma poi si è ritrovato a scrivere l'ennesimo capitolo della serie ritirandolo fuori dal nulla e facendo finta che nella storia precedente non fosse successo niente. Ma pensate che palle poveraccio, cosa doveva pensare durante la preparazione di un nuovo libro: allora, adesso c'è questa cosa misteriosa e poi... e poi... e poi arriva Holmes che la butta in caciara con una spiegazione assurda e finisce tutto. Speriamo che se la bevano pure 'sta volta!

Ultimo caso di infognamento letterario che mi viene in mente è la serie Lost. Per quanto non lo guardi (e qualcuno direbbe che non guardandolo non dovrei neanche stare qui a parlarne ^^) da quel che ho capito la trama si è talmente complicata che sembrerebbe impossibile tirare fuori un finale decente.

I poveri autori si trovano allora nei casini: se chiudono senza finire la storia andando a rintanarsi sull'isola del film, chi ha seguito la serie per anni vorrà la loro testa. Se buttano lì un finale accroccato, invece, pure. Però credo che il finale accroccato sia dovuto da contratto, per cui aspettatevi che prima o poi arrivi.

Mi pare che sia lo stesso ragionamento alla base della conclusione di Twin Peaks, anche se non posso esserne sicuro: non ho mai visto nemmeno quello.

Insomma, non vi fanno pena questi poveri scrittori famosi, costretti a scrivere libri che già sapranno essere dei best seller? Eppure, pur non essendo proprio famoso allo stesso modo, nell'infognamento letterario sto rischiando di finirci anch'io col povero (??) Primo Mazzini.

In sostanza, sono nella seguente situazione:

- Mettere un finale a impatto ma completamente aperto, che mi costringa a scrivere un secondo libro (senza sapere se il primo verrà mai nemmeno pubblicato!) La gente che legge il libro si dirà chiaramente: ah, che figata! Però adesso mi tocca comprarmi il secondo... e mi odierà.

- Mettere un finale meno aperto, che io trovo di minore impatto ma che mi lascia un ottimo spunto per l'eventuale secondo libro. La gente che legge si dirà: ah sì, vabbe'... ma tanto non mi freghi perchè è ovvio che ci sarà un secondo libro, per cui sarò sempre infognato ma con un odio minore, mentre il finale sarà più moscio.

- Mettere un finale chiuso. L'idea di un seguito resterà sempre (anche perché è evidentemente una storia "serializzabile") ma sarà evidente che il tema del primo libro è chiuso. Questo però mi mette nei casini per l'eventuale secondo libro (che però non sarebbe più obbligatorio scrivere) perché molte delle idee che ho per un seguito partono da quel finale aperto che in questo modo avrei scartato.

Insomma, che ne pensate? Mi piacerebbe molto la vostra opinione, anche se sono quasi certo che alla fine propenderò per il finale chiuso: non voglio mica infognarmi a scrivere best seller da milioni di copie per tutta la vita! ^^

Simone

Gli ebook degli altri emergenti: Come pescare, cucinare e suonare la trota. Di Cristò Chiapperini

Nella strada per diventare degli scrittori affermati, Cristò ha almeno un grosso punto a favore: ciò di cui parlo non è la qualità della scrittura o l'importanza dei contenuti, ma la sua semplice e scontata intraprendenza. L'autore si è infatti presentato qui sul blog (che comunque frequenta da tempo) e mi ha segnalato esplicitamente il suo ebook per una possibile recensione.

Chi non risica non rosica, mi pare che si dica. E non so quanto questa recensione avrà giovato all'autore alla fine della sua (gli auguro) lunga carriera, ma di certo se non fosse passato per di qui a offrirsi volontario difficilmente avrei notato e letto il suo libro.

Insomma è così che si fa: gli scrittori emergenti devono rompere le p... volevo dire proporsi di più e piagnucolare di meno, bravo Cristò. E ora parliamo del libro:

Come pescare, cucinare e suonare la trota. Di Cristò Chiapperini
Ebook e libro stampato – Florestano Edizioni

Il libro: CPCESLT (non vorrete mica che lo riscriva tutto ogni volta?) è un romanzo musicale. Si parla di un concerto che deve essere messo in cantiere (non conosco il termine ufficiale, perdonatemi) si parla dei musicisti che provano il loro lavoro, si parla di rapporti interpersonali più o meno importanti e infine si parla di musica in una maniera così pulita e profonda che è ovvio fin dalle prime battute che l'autore sia un musicista a sua volta. E speriamo che sia davvero così, se no ho fatto la solita figuraccia ^^.

La trama: Francesco non vorrebbe partecipare a un concerto... ma poi si lascia convincere e inizia a prepararsi. In un crescendo di scene narrate con un forte accento sulla musica e sui rapporti interpersonali, impariamo a conoscere gli altri musicisti e i retroscena della vita del protagonista, principalmente raccontati attraverso le sue prime lezioni di piano e la nascita dell'amore per la musica.

Andando avanti l'intreccio si fa più complesso: nasce una sorta di triangolo amoroso etero-omosessuale, ci viene proposta la realtà del mondo fuori dalla sala prove e finalmente Francesco si lascia trasportare dall'entusiasmo e decide di eseguire un concerto in strada, davanti a un vero pubblico. E poi io mi sono incazzato, ma ne parliamo nello stile.

Lo stile: Cristò scrive davvero bene. Non trovo i classici difetti da scrittore emergente che invece affliggono me e un po' tutti i miei colleghi, e la storia prosegue tra intrecci e musicalità trascinando il lettore come se si trattasse di una melodia lenta e calda, di quelle che ti rilassano e si fanno seguire senza sforzo (per restare in tema musicale).

Poi c'è il finale. Non vi dico ovviamente come finisce il libro, ma vi dico che mi ha lasciato non tanto con l'amaro in bocca, quanto con un senso di arrabbiatura. In sintesi, secondo il mio personale giudizio, il protagonista è un completo idiota. No, peggio: il protagonista rappresenta tutto il negativo della mia generazione (e non è un caso che Cristò abbia la mia età), tutto il pessimismo in cui annegano precari, disoccupati, gente senza casa, senza un bel lavoro, senza sogni, senza ideali e senza prospettive.

Il mondo non sta lì ad accoglierci e a batterci le mani. Il mondo è pieno di persone a cui non interessa l'arte, gente che si accontenta di quello che già c'è, senza pensare ad altro. Farsi strada nella vita è difficile, anzi peggio! Si può lottare, finendo comunque per fallire. La vita fa paura, è un postaccio pieno di gente che vuole fregarci, dove i nostri sogni potrebbero restare irrealizzati. E allora, secondo il protagonista, la soluzione a tutto questo è... chiudersi in casa e scaricare le delusioni su mamma e papà. Ma quanto è facile riconoscersi in quell'idiota di Francesco? E quanto è drammaticamente vero questo romanzo?

Insomma, CPCESLT dice una cosa vera, rappresenta un modo di essere reale e verosimile. E mi ha fatto profondamente incazzare. Sarà che io non voglio essere come Francesco, e sarà che non credo che la gente sia davvero tutta cattiva, vuota e disinteressata. Per me bisogna lottare per cambiare il mondo, per quanto sia una frase retorica e banale e forse inutile. Magari falliremo, magari non cambieremo niente, però chi sta lì a lamentarsi e basta è un fallito e – sinceramente – mi fa molta più rabbia che pena.

La cosa degna di nota, è che quello che avete appena letto non è un giudizio di qualità o di tecnica o di apprezzamento di forma o di stile o di quello di cui si parla in genere quando si giudica un nuovo autore. È piuttosto un giudizio sui contenuti del romanzo, è un rapporto idea mia VS idea trasmessa dalle pagine che ho letto.

Vi confesso che sul momento volevo buttare il testo dalla finestra (e avrei sfasciato anche il lettore) ma alla fine ho realizzato che un libro che ti fa arrabbiare è un libro vero, una storia che c'era bisogno di raccontare e che forse bisognerebbe anche leggere (visto che per farlo vi basta cliccare sul link!)

Tecnicismi: qualche riflessione inutile su come scrive il caro Cristò:

- Il testo è ben piantato nella realtà. Quello che avviene è sempre realistico, i rapporti tra i personaggi sono reali e lo stile è sempre su un ironico pacato. Non fa ridere, ma non è triste (a parte nell'ultima parte).

- Prima dell'ultimo capitolo c'è una descrizione di un concerto che esce dal reale nel tentativo di raccontare la musica come realmente riesce a influenzare i sentimenti del protagonista che la suona. È una cosa che ho difficoltà a giudicare, ma il testo rimane comunque nei binari della storia e della leggibilità (insomma vedete voi se vi piace o no ^^).

- La scrittura è rapida, fluida, non ci sono errori o dimenticanze o problematiche varie. Sembra il libro di uno scrittore non emergente ^^.

- Quella specie di triangolo amoroso omo-etero poteva essere approfondito maggiormente, almeno per capire fino in fondo come si risolvono le relazioni tra i protagonisti. Forse il tutto è stato pensato sempre nell'idea di un finale per niente buonista.

- Nel testo c'è molta musica, a un livello tale che è ovvio che chi scrive non è uno sprovveduto ed è in grado di trasmettere determinate nozioni senza che il suo divenga un libro di testo.

- Il passato del protagonista ci viene raccontato con dei flashback che poi si inseriscono direttamente nella trama presente. È una cosa un po' strana (non so come altro descriverlo) ma mi è parso che funzionasse bene.

Pubblicabilità: il romanzo di Cristò è già stato pubblicato, per cui dovrei dire che secondo me si tratta di un testo facilmente pubblicabile e fare la figura di quello che capisce tutto.

A dire il vero, però, no: secondo me non è un testo che potrebbe interessare tutti gli editori. C'è un accento forte sulla musica, al punto che non riuscirei a vedere questo libro se non in una collana dedicata a questo tema. Tutti gli altri spunti infatti vengono accantonati o approfonditi meno, e l'unico tema forte che troviamo dall'inizio alla fine è solo e soltanto quello del rapporto del pianista (in questo caso) con la propria arte.

Inutile dire che, come già detto, l'autore sa proporsi e sa vendersi (in senso buono!) come si deve, e il libro è uscito proprio con un editore che pubblica libri dedicati alla musica.

Unica nota negativa, per dire qualcosa che potrebbe aiutare gli altri emergenti e non per criticare Cristò (visto che ormai il libro l'ha pubblicato) è che all'inizio del libro c'è una lunga poesia, e così a colpo d'occhio mi ha dato l'impressione che il testo fosse impaginato male. Insomma il rischio era di un primo impatto negativo con conseguente cestinamento automatico del manoscritto... cosa che evidentemente non è avvenuta.

Simone

VOTO FINALE: B+

Vi ricordo che recensisco solo ebook gratuiti di roba LUNGA (racconti di poche pagine non valgono). Qui trovate un utile elenco delle valutazioni.

A=È un mio amico o l'ho scritto io
B=È scritto male ma è sempre un mio amico/è un bel libro ma non conosco l'autore.
C=Non è male, anche se si può migliorare/l'autore è uno che mena.
D=Bruttino, ma tanto non darò mai meno di C che non c'ho le spalle.
E=Il romanzo di una triglia (se mai ne scriverà uno) se è bello ^^.
F=Il romanzo di una triglia, se è pure brutto.
G=Qualsiasi libro che assomigli a uno dei miei e che potrebbe farmi concorrenza.
H=Mozart di Atlantide.
I=Qualsiasi altra storia coi gatti.
L=Il romanzo col topo che sta adesso in classifica: perché il topo sì e il gatto no?
M=Nevicata di Alessandro, che l'assegno non è ancora arrivato! ^^

Link:

Come pescare, preparare e suonare la trota.pdf (660 Kb) (escono milioni di popup, ma alla fine arriva anche il file!)

Il blog di Cristò

Il libro sul sito della Florestano Edizioni

Internet, gli ebook e i numerini che ci piacciono tanto.

Avevo fatto un elenco con Excel di tutti gli scaricamenti dei miei ebook e degli accessi mensili al blog, mese per mese e titolo per titolo, ma poi ho detto che era una rottura di scatole stare lì a commentarlo per farlo leggere anche a voi.

Ho deciso allora di limitarmi a commentare il mese di Maggio, sintetizzando il discorso ma raggiungendo credo lo stesso risultato.

Eccovi i numeri degli ebook scaricati dal mio blog durante lo scorso mese:

Il gatto che cadde dal Sole = 120

La sindrome di Reinegarth = 112

N°15:Moro = 41

Il Cubo = 41

La Catena = 27

Per noi o per gli altri = 25

Mozart di Atlantide = 15

The Cube (Il Cubo in Inglese) = 6

TOTALE = 387 ebook scaricati

Media visitatori (il mio contatore fa schifo) 200 unici al giorno.

Commenti:

Da notare come il libro dei gatti sia scaricato più di tutti, anche se è chiaramente spiegato e ripetuto un po' per tutto il blog che si tratta solo della prima parte. Direi che mi pare ovvio che il titolo e l'ambientazione siano attraenti per i visitatori... o per lo meno che siano meno repellenti rispetto agli altri miei lavori.

Mozart di Atlantide l'ho rimosso 1 anno fa, e gli scaricamenti sono in genere di gente che me lo chiede per posta elettronica o cose del genere. Immagino che se fosse online e messo in evidenza sarebbe scaricato almeno quanto gli altri romanzi.

I racconti tirano di meno dei romanzi, che se vedete vengono scaricati molto di più. La cosa è assolutamente l'opposto di quanto uno potrebbe aspettarsi, visto che in linea di massima i racconti sono più facili da leggere a schermo. Forse i titoli dei romanzi sono più attraenti, o forse stanchi di brutti racconti online i visitatori trovano un valore maggiore in un testo più lungo.

Farsi tradurre qualcosa in inglese (The Cube) serve a molto poco se poi non c'è una struttura per pubblicizzarla (un blog in inglese, in questo caso). Chiaramente è un concetto di Marketing che sarebbe parso banale a chiunque, ma io ho dovuto sbatterci il naso ^^.

All'inizio della mia carriera di emergente spingevo molto su siti più grandi e su forum o cose del genere per pubblicizzare i miei ebook, al punto che quando finivo nel giro giusto (una segnalazione su punto informatico, per esempio) avevo picchi anche di centinaia di scaricamenti al giorno. Ora mi sono un po' stancato perché correre dietro agli altri siti internet è faticoso, mentre il blog è sufficientemente avviato da avere un proprio accesso continuo grazie a google.

Una nota finale: da qualche giorno il blog ha passato i 100.000 (centomila!) accessi totali. Che non so se siano visitatori unici o qualche scemo che ha cliccato 100 mila volte sul tasto aggiorna, ma sempre 100 mila sono. Non so se siano tanti o pochi (certi siti fanno 100 mila accessi al giorno!) ma sono sempre un bel numero tondo che dà una piacevole sensazione e mi è parso il caso, tra tanti numeretti, di evidenziare anche questo.

Adesso aspettiamo di passare il milione ^^.

Simone

Come essere uno scrittore così XXXista da diventare famoso. E come sempre vale anche (o forse soprattutto) per i blogger.

NOTA: questo post è di qualche tempo fa, per cui potete leggerlo ma mi dissocio da quello che ho scritto.

È una cosa che mi capita da sempre, ma devo dire che passate queste ultime elezioni gli animi sembrano essersi ancora più incattiviti e la noto sempre più spesso: leggo il sito, il blog, il post, il forum, l'articolo, il racconto o il romanzo di qualche collega aspirante scrittore, e mi girano a morte le palle (eh sì, è una morte terribile ^^).

Mi girano non tanto perché non sono daccordo con quello che viene detto (questo capita sempre) o perché mi sento circondato da un'infinità di opinionisti intellettualoidi sparapalle (anche questo capita sempre), ma per il fatto che noto sia a destra, a sinistra, sia al centro e sia da parte di chi non è affatto schierato in niente un incredibile e intollerabile... ismo.

Il prefisso può cambiare di volta in volta, ma sempre di ismo si tratta: molti pensatori moderni tendono ad abbracciare con tanta veemenza determinate scelte e ideali da darmi l'idea di stare ascoltando degli ideologisti folli pronti ad annientare - almeno verbalmente - chiunque non la pensi come loro. E da parte di persone che dovrebbero (condizionalissimo!) mostrare apertura mentale, la cosa mi pare leggermente inammissibile.

Ma facciamo qualche esempio di pensiero XXXista.

- Gli extracomunitari rubano e bla bla bla cacciamoli tutti, spesso contrapposta all'idea del vicino di blog che dice poverini gli extracomunitari rubano solo per necessità e bisognerebbe piuttosto cacciare "inserire altra minoranza qui".

Ecco, sì, avete espresso un'opinione, bravi. Ma perché dovete ripetere i soliti scioglilingua triti e banali? Siete degli scrittori o no? Allora potreste almeno una volta elaborare un pensiero nuovo che mi spinga a nuove riflessioni, per favore? E se ci tenete, il mio pensiero nuovo in merito è il seguente: è giusto ripetere cose trite e banali quando la gente continua a scordarle, ma poi non ve la prendete se a un certo punto non vi reggono più e vi mandano affancuore.

- I preti sono pedofili, i dentisti evadono le tasse e gli scrittori emergenti non sono capaci a scrivere e vogliono manipolare la gente o che cazzo ne so. Parlando di XXXismo (questo mi pare razz), ci sono preti e preti come ci sono bianchi e neri e gialli e verdi con tanti vari diversi comportamenti. Dire che una persona appartenente a un determinato gruppo ne assume automaticamente tutti i difetti standard è una cosa che s'era detto che fosse sbagliata... ma forse ricordo male.

- Chi è a favore della legge attualmente in fase di discussione (prendete quella che vi pare) è una specie di assassino. Chi è contro la stessa legge, è sempre una specie di assassino agli occhi degli assassini che erano a favore. È normale che un tema delicato abbia opinioni contrastanti, e dovrebbe essere normale accettare il fatto che la nostra opinione contrastante contrasti (appunto) con l'opinione contrastante di qualcuno in contrasto con noi. Ma a volte la gente si sente troppo intellettualmente libera per accettare la libertà intellettuale altrui, credo.

- Chi vota a sinistra è comunista, chi vota a destra è fascista. E comunque quegli altri sono ignoranti, ingenui, idioti o quello che scrivete di solito sul vostro blog mentre voi capite tutto di politica e votate dalla parte giusta. Questo paragrafo riassume il 99% dei post dei blog che parlano di politica... per cui potete fare a meno di leggere loro e leggere soltanto me, che almeno non faccio il copia-incolla dai post degli altri e scrivo cazzate made in Navarra.

- Io penso che questa mia scelta etica (prendete una qualunque scelta etica che potrebbe capitarvi, anche le gomme con o senza zucchero per dire) sia giusta perché è a favore della libertà di scelta e di pensiero. E chi la pensa diversamente è una testa di zufolo (??) che magari je pija un colpo. Splendido esempio di coerenza.

- Io questo tipo di libri (autoprodotti, porno, fantasy, print on demand, con contributo, commerciali, thriller, di Navarra, belli, brutti, medi o quello che sia) non li leggerò mai... perché SONO BRUTTI. E non rileggete nemmeno le vostre XXXiste affermazioni autoconfutanti, mi pare.

E in ultimo, il top del top delle affermazioni XXXiste, che vince il premio: mi ritengo intellettuale ma in realtà sono un idiota e adesso ve lo dimostro:

- Gli ebook e i libri elettronici non prenderanno mai piede, non mi piacciono e non avranno successo. Odio leggere sullo schermo, mi dà fastidio agli occhi e poi la letteratura digitale è brutta, non interessa a nessuno, se è distribuita gratuitamente si vede che non vale nulla, io non ne scriverei mai e tanto non potrà mai prendere il posto della letteratura vera perché a me piace troppissimo il fruscio delle pagine e il profumo della carta quando apri un libro nuovo che stringi tra le tue mani eh sì che bello il libro stampato aaaah!!!

E l'XXXista in questione, ovviamente, ha scritto questa frase sul blog.

Simone

Il mondo del lavoro, visto da un nuovo autore.

Continuano le segnalazioni dei lavori degli scrittori emergenti. Questa volta è il turno di Massimo Famularo, uno scrittore molto divertente (ho letto buona parte del libro) che ha deciso di autopubblicarsi, autopromuoversi e autovendersi attraverso il servizio di Print on demand offerto da Lulu.com (mi pare di averne già sentito parlare ^^).

Il libro si può acquistare in formato cartaceo, oppure semplicemente in versione ebook al costo davvero irrisorio di 1 euro (con un centesimo di resto!) Chi lo sa, magari farò qualcosa di simile anche io ^^.

Ma eccovi la presentazione del libro!

Le Faremo Sapere - Guida Semiseria al Mondo del Lavoro.
Di Massimo Famularo
Editore Lulu.com ISBN 978-1-4092-0377-3



Il lavoro in sé non è il massimo della vita. Se il lavoro non ce l’hai e devi cercarlo la vita non è il massimo. Se hai voglia di distrarti dai problemi lavorativi e non puoi leggere Le Faremo Sapere - Guida Semiseria al Mondo del Lavoro di Massimo Famularo.

Puoi leggerne degli estratti o scaricare un anteprima dal blog
http://lefaremosapere.wordpress.com/

Leggere recesioni su

Qlibri
http://www.qlibri.it/saggistica/politica-e-attualit%C3%A0/le-faremo-sapere/#user_reviews

Sul forum del salice narrante
http://www.ilsalicenarrante.it/forum/forums/thread-view.asp?tid=387&posts=1&start=1

Sul forum della wrtiters magazine
http://www.writersmagazine.it/forum/viewtopic.php?t=5220

Il libro si può acquistare in digitale a 99 cent o in formato cartaceo a 5,99€ su
http://www.lulu.com/content/2409009

Per contattare l'autore:
Email - lefaremosapere[AT]cosmopoli.it

Gli ebook degli altri emergenti: In cammino con la strega, di Federico Russo.

Chi frequenta il blog conoscerà di certo il giovanissimo Taotor (una volta aveva 17 anni, ora non lo so più) un altro dei tanti scrittori più o meno emergenti che bazzicano da queste parti e che utilizzano Internet per scrivere e farsi leggere.

Qualcuno potrebbe insinuare che, con queste recensioni, io stia semplicemente facendo pubblicità agli amici miei... ma a parte che sì in effetti è vero, la vera verità è che Federico è l'autore di uno dei pochi racconti sufficientemente lunghi da essere spacciati per romanzo che trovo in rete, e che per questo è degno di cadere nelle grinfie del mio lettore di ebook.

Il lato positivo è che se mi indicate qualche romanzo online che vi sembra buono (magari il vostro!) potrei recensire anche quello dandovi inoltre la possibilità di spacciarvi per miei amici... sempre a seconda di come viene fuori la recensione, ovviamente ^^.

In cammino con la strega - di Federico Russo "Taotor".
Ebook autoprodotto.


Il libro: in cammino con la strega (da adesso in poi ICCLS, come nelle recensioni serie) è un racconto lungo di genere (rullo di tamburi) fantasy. E già qui il primo istinto dell'uomo comune è di percuotere il muro con la testa fino a frantumarlo, di cospargersi di kerosene avvelenato o, più semplicemente, chiamare Federico e chiedergli "ODDIO NO PERCHE' ANCHE TU SCRIVI FANTASY BASTA ABBIATE PIETA' NON SE NE PUO' PIU'!!!!!!!!!!!!!!".

Magari in toni meno esagerati... ma non molto.

Fortunatamente, una volta iniziata la lettura, ci si rende presto conto che il testo segue un fantasy secondo una personale visione dell'autore, il che riporta il tutto nei canoni della letteratura e della leggibilità. Ma ne parliamo dopo.

La trama: ci troviamo in un'epoca che ricorda il medioevo, nel mezzo di uno scontro tra due fazioni rivali crudeli e cattive (una più crudele, l'altra più cattiva) determinate a uccidere chiunque capiti nel loro cammino, perché nei mondi fantasy si usa così.

Un fabbro e un falegname (spero di ricordarmi bene) scappati dal loro villaggio (spero di ricordarmi bene) incappano in una strega che li costringe ad accompagnarli a un certo paese occupato dai malvagi (adesso non ricordo se i malvagi crudeli o i malvagi cattivi) per salvare non mi ricordo quale suo parente che sta per essere giustiziato.

La storia racconta allora il viaggio di questi tre che, tra una pennichella e l'altra (però non mangiano e nemmeno cantano, per fortuna) e attraverso una serie di mirabolanti vicissitudini (due... ma vabbe' è un racconto lungo!) cercheranno di portare a termine la loro missione.

Lo stile: Federico scrive quasi molto bene. Molto bene perché il testo è generalmente fluido, le descrizioni non sono invadenti, i personaggi sono ben definiti (cosa questa degna di nota in qualunque aspirante scrittore) e il testo è pulito e gradevole. C'è anche una discreta alternanza tra momenti statici (i dialoghi) e altri più movimentati, col risultato che la lettura è davvero piacevole: volevo leggere qualche pagina un po' alla volta, ma alla fine l'ho letto tutto di fila.

Il quasi l'ho messo perché il nostro Taotor ha anche l'hobby di impiccarsi di tanto in tanto con le proprie parole, e da un momento all'altro l'intero impianto narrativo rischia di crollare rovinosamente sotto il peso di un dialogo in cui non si capisce chi sta parlando o di una descrizione talmente arrovellata da lasciare il dubbio che l'abbia fatto di proposito per sconvolgere il lettore. Faccio un solo esempio (l'unico che mi ricordo, ovviamente ^^).

Il bandito venne travolto dal peso dell'uomo, e l'aria gli uscì tutta d'una volta dai polmoni. Herd cercò il collo del nemico. Trovatolo, continuò più su. Lo afferrò per i capelli, e quello alzò la testa, secondo la volontà della mano del falegname. Questa volle fargli sbattere la testa contro il terreno più volte, e così fece.

"L'uomo" sarebbe il protagonista (Herd), e questo incubo di soggetti che si alternano in forma attiva e passiva intrecciandosi con volontà di coscienze desiderose di morte io l'avrei sciolto magari così: il peso di herd travolse il bandito, lasciandolo senza fiato. Il falegname afferrò il nemico per i capelli e gli sbatté più volte la testa sul terreno.

Il fatto è che generalmente il testo non ha problemi di sorta, e anzi certe cose si notano proprio perché spiccano in un lavoro altrimenti di ottimo livello. L'impressione che ne ho avuto insomma è che all'autore sia scappato giusto qualche passaggio che andrebbe eventualmente rivisto. Ma io già mi sono rotto, e Federico il resto se lo rivede da solo.

Nel corso della trama c'è anche un avvenimento palesemente inverosimile (o le guardie cattivo/crudeli sono palesemente idiote) ma in fin dei conti è sempre un testo breve e forse cercare una soluzione più realistica avrebbe inutilmente allungato la storia.

Contenuti: l'ebook si chiude con una nota dell'autore (che io avrei messo all'inizio) da cui estraggo:

Nella maggior parte dei fantasy pubblicati in questo periodo, gli autori (o gli editori) insistono proprio su quei tre elementi. Elfi, magie e guerre epiche.
Non sono queste tre cose a fare un (buon) fantasy.
(OMESSO) ...ma io non sono Tolkien. Né, come alcuni autori di fantasy, voglio cercare di esserlo. Io sono Federico Russo, e concepisco il fantasy in questo modo.

La cosa che mi ha colpito molto, è che quello che dice l'autore è vero: Federico Russo è effettivamente Federico Russo, e dalla lettura del suo testo è evidente la ricerca di qualcosa d'altro rispetto al fantasy classico o commerciale o scontato o noiosissimo che dir si voglia... al punto che sono arrivato a chiedermi perché l'autore voglia comunque definire il suo lavoro come legato a questo genere. Io gli consiglio di scrivere quello che piace a lui, e di lasciare eventualmente agli altri il compito di classificarlo come meglio (o peggio) credono.

A dirla tutta, ritengo che si sarebbe potuta utilizzare per questo racconto un'ambientazione storica reale, con gli stessi risultati dal punto di vista della trama ma ottenendo un lavoro di tutt'altro spessore. Qualche appassionato di ambientazioni fantastiche potrebbe dirmi il contrario, per cui quella che ho appena fatto prendetela come una semplice riflessione personale.

Sempre secondo la riflessione personale, credo che un libro di un emergente che con tutti i suoi difetti prova almeno a dire qualcosa e a cercare una strada diversa dalla folla sia più interessante di troppa roba che arriva in libreria, magari stilisticamente perfetta, ma inutile e vuota dalla prima all'ultima pagina.

Tecnicismi: qualche riflessione inutile su come scrive il sig. Russo:

- Il testo è un fantastico-verosimile. La strega forse è una strega e forse no, i personaggi sono normali e si comportano come le persone che dovrebbero essere. Le guardie sono tremendamente stupide, ma questa è una condicio sine qua non per una buona storia fantasy ^^.

- C'è qualche scontro battagliero, e in linea di massima il tutto pare verosimile.

- Federico non cade fortunatamente nelle classiche descrizioni da brutto fantasy: indossava una cotta di maglia con spada e scudo ed elmo +1, guanti del potere della forza del drago della tempesta e mantello color rosso porpora lungo fino ai calzari in quoio elfico comprato nel negozio di Giuseppe all'angolo dietro casa mia.

- C'è un ladro vestito da ladro (nel fantasy "ladro" è una professione, e quanto ti iscrivi all'albo insieme al timbro ti danno anche il mantello col cappuccio) ma glielo perdoniamo.

- Alle volte non si capisce tanto bene chi sta parlando, ma l'ho già detto e solo alle volte.

- Federico cade giusto un po' nel sotto-genere fantasy picchiaduro a scorrimento o detto anche: partita di D&D. I protagonisti viaggiano, succede qualcosa, vanno a dormire, poi viaggiano, succede qualcosa, rivanno a dormire, poi riviaggiano, risuccede qualcosa... il succede è la storia, e in questo sottogenere fantasy il più delle volte quello che succede è assolutamente arbitrario. Dal lupo mannaro ninja, alla tana dell'ippopotamo drago o all'incontro coi commercialisti assassini della gilda degli scrittori emergenti, ogni cosa è possibile a seconda di quello che piaceva all'autore nel momento in cui ha scritto quella parte. Come detto, Federico ci casca solo un po' (la scena del ladro, principalmente).

- La storia è alquanto coerente, a parte che se vi catturano le guardie crudeli ninja stupratrici assassine di solito capita che vi rubino i soldi che portate appesi in bella vista. O almeno così ho sentito al telegiornale. Io sistemerei la cosa usando la scena del ladro per giustificare che in seguito i soldi fossero ben nascosti.

Pubblicabilità: non credo che a Federico interessi un percorso editoriale per questo lavoro, per cui quello che dirò ha poco valore. In ogni caso, credo che pur dovendo lavorarci un pochettino sopra per limare qualche passaggio, il racconto sia sufficientemente buono da poter essere apprezzato da eventuali lettori. I personaggi sono interessanti, e il tentativo di parlare anche di altro che non sia il solito fantasy è chiaro ed evidente.

Il problema è forse il fatto che Federico ha un cervello e ha deciso di usarlo, andando a mettere mano alla struttura consolidata di un genere che -tolti ovviamente degli esponenti illustri - sembra voler riproporre all'infinito gli stessi temi e le stesse situazioni. Insomma qui niente magia, niente mostri da combattere, niente draghi e niente eroine maggiorate che vanno in battaglia in perizoma. C'è qualche scontro armato che potrebbe piacere agli appassionati, ma temo che con tutti gli emergenti che scrivono fantasy sarà difficile farsi notare per qualcosa che all'apparenza non è incisivo come la storia del mago cattivo che vive nella torre e poi fa il sortilegio che solo la spada della luce potrà spezzare... e poi ride come uno scemo: ah ah ah!

Simone

VOTO FINALE: 7/10 sistemandolo un po' (7,5 se esce fuori il mago scemo che ride).

Link:

In cammino con la strega.pdf (200 Kb)

Il blog dell'autore

Gli ebook che si trovano poco (specie in italiano) e gli scrittori che non vogliono esser letti.

Se diamo un'occhiata generale ai testi in formato elettronico, l'impressione che otteniamo è che il materiale disponibile online sia potenzialmente infinito.

Dai pdf scannerizzati di romanzi appena usciti agli ebook degli scrittori emergenti a qualsiasi cosa potreste decidere di trasformare in libro voi stessi (un blog che vi piace, magari) la rete e i siti più o meno legali abbondano di letteratura che si può scaricare e leggere come si vuole.

Purtroppo, però, se vi salta in mente l'idea di leggervi un romanzo nuovo (i testi usciti dal copyright per motivi di tempo non contano) che sia anche distribuito gratuitamente e legalmente, la cosa inizia a farsi un po' più complicata. Su Internet si trovano infatti davvero pochissimi ebook contenenti romanzi completi scritti da autori che cercano di farsi conoscere.

Questo la dice lunga di quanto poco interesse ci sia ancora nel nostro paese - e soprattutto nei nostri autori - nei confronti dei libri digitali: non dico che si debbano offrire gratuitamente interi romanzi che altrimenti potrebbero essere venduti come best seller (anche se c'è chi lo fa) ma la situazione attuale è davvero deprimente:

Sembra che i miei colleghi aspiranti scrittori non anelino semplicemente a farsi leggere (anche se non fanno che ripeterlo) quanto a farsi pubblicare sulla tanto ambita carta stampata, magari preferendo scelte a pagamento piuttosto che un cavolo di ebook gratuito... che poi è gratuito tanto per i lettori quanto per gli autori stessi.

Vanno invece per la maggiore pubblicazioni collettive di aspiranti scrittori, vendute ovviamente al prezzo di un libro normale e distributite in fantabigliose cifre di cento e più (anche duecento) copie. Sembra che gli autori emergenti preferiscano vantarsi di fantomatici successi editoriali con parenti, amici e colleghi scrittori (le persone che comprano le raccolte, insomma) piuttosto che mettere più lettori possibile in condizione di leggere e scoprire il loro lavoro.

Ancora, il livello medio degli ebook che si trovano in giro è veramente al di sotto del peggior minimo immaginabile. A partire da me e tolto qualche amico che bazzica da queste parti (che sennò magari si offende), l'ebook medio dell'aspirante scrittore si riduce a una cosa del genere:

- Formato PDF impaginato in A4, illegibile sui lettori portatili (anche se ho trovato una soluzione ^^). Cavolo, ok, questa del lettore portatile è una novità... ma visto che l'idea è quella di farsi leggere, non è ora di spendere qualche oretta a rimpaginare i vostri lavori?

- Copertina assente, al limite un titolo in grassetto e poi subito l'inizio della storia. Non dico che dobbiamo essere tutti dei grafici, ma un link? Una email? Una presentazione?

- Contenuto che si riduce a un racconto di 2-3 pagine (quando dice bene). Ammazza, ma vi siete sprecati! Ma a chi volete che gliene freghi niente di 2 pagine di un signor nessuno? Ma i romanzi dove stanno? E i racconti lunghi? Fate almeno una raccolta ordinata con una cavolo di presentazione, no?

- Livello del testo al di sotto del pessimo, ma su questo anch'io ci posso fare poco e tocca rassegnarsi ^^.

E in ultimo, cosa che mi lascia sempre basito:

- Dichiarazione di copyright che promette ripercussioni gravissime per i violatori del sacro testo della cui lettura ci è stato fatto dono, a partire da galera, esilio e fustigazione pubblica registrata col telefonino e messa su Youtube. In uno degli ultimi ebook che ho trovato online, il copyright era più lungo del testo vero e proprio.

E il brutto è che era la parte scritta meglio.

Simone

Link correlati:

La soluzione per i pdf illegibili: Calibre - Ebook management.

Il valore di un libro: l'opera prima di un'altra amica del blog.

È col solito grande piacere che vi presento questo Il valore di un libro, un romanzo di Angélique Gagliolo, una scrittrice emergente che forse qualcuno ricorderà attraverso lo pseudonimo Kinsy che fa capolino tra i commenti al blog ogni volta che scrivo la parola gatto ^^.

Come da tradizione, mi limito a introdurre il libro lasciando poi la parola alla presentazione scritta dalla casa editrice:

Angélique Gagliolo - Il valore di un libro
Edizioni Progetto Cultura - Collana Le scommesse
80 pp. 10 euro ISBN: - 978-88-6092-021-8


Il libro
Cosa si nasconde dietro quel libro messo all’asta che molti vorrebbero comprare? Attraverso sorprese divertenti e rivelazioni anche commoventi, Francesca scoprirà che quel libro ha una segreta storia dietro di sé e che proprio questo passato è la causa del suo vero valore...

L'autore
Angélique Gagliolo, nata nel 1976 in Svizzera, da padre italiano e madre francese, ora vive con il marito in una frazione del comune di Ovaro (UD). Impiegata comunale, ama leggere, scrive per diletto e per vocazione e trova anche il tempo di improvvisarsi barista, per aiutare i suoi genitori nella gestione del loro piccolo bar con edicola a Prato Carnico (UD). Il valore di un libro è il suo esordio letterario.

Incipit
Francesca si stava preparando per uscire. Finalmente una serata diversa, pensò. La sua amica Barbara voleva partecipare ad una vendita all’asta, perché aveva puntato una vetrinetta da mettere nel soggiorno della sua nuova casa. Le aveva chiesto, così, di accompagnarla e lei aveva subito accettato. Aveva bisogno di novità e di frequentare ambienti nuovi, dopo che si era lasciata con Thomas.

I libri di Progetto Cultura sono distribuiti da ediQ distribuzione casella postale 56; I-21040 Gerenzano Varese tel/fax 02.9689323 - cell. 347.4140016 - commerciale@ediq.eu

Link correlati:

Atelier di scrittura (il blog dell'autrice)

Perché i libri della narrativa di genere sono quasi sempre di autori stranieri.

Ci avete fatto caso? Io sì, così come ci hanno fatto sicuramente caso tanti scrittori emergenti che si lamentano spesso di una situazione piuttosto particolare: i romanzi di genere che si trovano in edicola o in libreria (sto parlando di thriller, fantasy, horror ecc...) sono quasi sempre scritti da autori stranieri.

Per tanti poveri nuovi scrittori, eredi di Dante e Manzoni, coetanei di Navarra, lo spazio per affacciarsi e farsi leggere si fa invece sempre più ristretto. Già non sono tante le case che offrono collane dedicate alla fantascienza o al fantastico, e come se non bastasse tocca convivere anche col problema di avere un nome banalmente italiano che viene schifato e deriso da editor e librai.

Ma qual infausto ragionamento portò costoro (li briganti editori) a una tal macchinazione? Con che vil core negossi allo italico verbo lo giusto ispazzio intra li scaffali delli mercanti librari?

E ora ve lo spiego:

Perché gli scrittori di genere italiani fanno schifo al cappero: no, davvero! Io ne conosco un paio molto bravi (eh sì, ho detto due ma tanto sto parlando di me ^^) e già non li pubblica nessuno, figurarsi quelli scarsi. E questo fatto ha due particolari ragioni:

1) Tanta letteratura di genere non è che sia poi proprio il massimo della letteratura in generale (è quasi tutta monnezza, per dirlo senza mezzi termini). E un autore italiano cresciuto leggendo solo monnezza difficilmente sarà in grado di scrivere meglio.

2) Certi generi non appartengono alla nostra cultura. La cultura è anche qualcosa che nasce da dentro, dal DNA, da quello che vedi attorno a te da bambino. Per quanto ci sforziamo, draghi, elfi, zombi, astronavi e stronz... e invenzioni fantastiche del genere non fanno parte di noi. In Italia funziona più una creatività allegra, gli italiani sono più solari, in Italia c'erano romani che andavano in villeggiatura con le bighe e i leoni, e al limite limite limite possiamo metterci i fauni e le divinità che si ubriacavano o si trombavano le vergini di nascosto. Che cappero c'entrano con noi i vichinghi che combattevano i draghi in mezzo alle tempeste di neve? Il fantasy italiano insomma è Pinocchio, non certo il Signore degli Anelli.

Perché i lettori italiani sono idio... volevo dire: poco accorti: se vedono una copertina con su un nome figo, allora pensano che è figo anche il libro e se lo comprano: tutti gli autori fantasy americani hanno il petto scolpito e vanno in giro in perizoma, sapete? Se invece leggono un meschino nome italiano, si pensano che tanto sarà un romanzo scritto da un incapace obeso che sta tutto il giorno a scrivere davanti al computer e non se lo prendono manco se glielo regali. Che poi la vendetta del dragone indemoniato scritto da Paolino Rossi suona malino anche a me, lo ammetto.

Perché gli editori hanno già un sacco di roba straniera da pubblicare: se alla Mondadori (per dirne una) firmano un contratto con un editore americano, probabilmente si ritroveranno con i diritti di duecento scrittori scrausi che nessuno voleva ma che si sono dovuti comprare per potersi accaparrare anche l'unico scrittore figo che vende milioni di copie. Scrauso per scrauso, a questo punto meglio pubblicare un americano tradotto che un italiano sconosciuto: almeno ha un nome che attira e soprattutto l'hai già pagato.

Perché in realtà sono scrittori italiani: sempre per la storia del nome di prima, magari il romanzo che avete acquistato e di cui pensate che l'autore sia una bocciona alta due metri che scrive nuda è stato scritto da un italiano con la panza che si firma con uno pseudonimo straniero (e speriamo almeno che scriva vestito!) Ci sono tanti scrittori anche famosi che hanno fatto così, o che lo fanno tuttora scrivendo magari sotto pseudonimo per una collana e col nome vero per i libri a cui tengono di più o che vanno bene per il nostro mercato. E non è che facciano segreto della cosa, basta leggere le loro biografie.

Come chiusura finale, voglio solo dire che tra i tanti problemi tipici degli emergenti e che affliggono anche me, almeno da questa cosa in particolare io mi sento immune. Col nome che ho, posso spacciarmi tranquillamente per uno scrittore sudamericano... anche perché ci sono delle case editrici italiane che pubblicano addirittura soltanto quelli.

Y Bueno, ahora voy à inviar el manoscrito. Hasta lluego!

Simone

Se volete leggere ebook gratis di fantascienza da scaricare gratuitamente da Internet contenenti racconti e romanzi, allora leggete i miei!

Questo è un post per acchiappare lettori: in sostanza mi serviva di puntare un po' su determinate parole chiave, così da attirare qualche incauto utilizzatore di google (voi che mi state leggendo, immagino) verso i miei ebook gratuiti gratis da scaricare con racconti fantastici e di fantascienza da leggere gratuitamente online.

Ma cerchiamo di fare anche qualcosa di utile, e presentiamo un po' i miei ebook gratis che ho messo online affinché possano essere scaricati gratuitamente attraverso internet così che la gente potesse leggere i miei racconti e romanzi di fantascienza fantasy e fantastico italiani scritti in italiano da uno scrittore italiano emergente e distribuiti ovviamente gratis. Ebook gratis, insomma, anche comunemente detti libri elettronici (o libro elettronico, a seconda di come lo scrivete su google).


Titolo ebook: Il Cubo.

Anno: eeeehh... 1991?!

Genere: racconto breve di fantascienza.

Stile: scrittura molto semplice, tono positivo.

Sinossi: cinque persone vivono su un Cubo colorato, ognuno su una diversa faccia. E poi... oh, è complicato: fate prima a leggervelo!

Versioni ottimizzate per la lettura a schermo:

Il Cubo.pdf (330 Kb)

The Cube.pdf (330 Kb) - Versione tradotta in inglese.

Versioni ottimizzate per i lettori portatili:

Ebook - Simone Maria Navarra - Il Cubo - Lettore.pdf (264 Kb)

Ebook - Simone Maria Navarra - Il Cubo - Lettore.rtf (118 Kb)


Titolo ebook: La Catena.

Anno: 1995, credo.

Genere: racconto breve di fantascienza.

Stile: scrittura quasi poetica con frasi brevi e ritmate, tono cupo... anzi cupissimo, e se non volete incupirvi anche voi lasciate stare!

Sinossi: un ragazzo è incredibilmente fortunato durante il giorno, e sfortunato durante la notte. Si sente intrappolato in una sorta di "catena" da cui non può liberarsi.

Versione ottimizzata per la lettura su schermo:

La Catena.pdf (600 Kb)

Versione ottimizzata per i lettori portatili:

La Catena.pdf (308 Kb)

La Catena.rtf (118 Kb)


Titolo ebook: La sindrome di Reinegarth.

Anno: 1998, penso.

Genere: romanzo breve di fantascienza-horror.

Stile: alterna passaggi in prima persona a una terza persona semplice. I toni sono cupi ma senza esagerare, più fumettoso che realistico.

Sinossi: un aspirante fumettista accetta di collaborare a degli esperimenti sui sogni. Finirà per perdere il controllo sulla sua immaginazione.

Versione per la stampa in formato A4:

La sindrome di Reinegarth (870Kb)

Ebook ottimizzato per lettori portatili:

La sindrome di Reinegarth - Lettore.pdf (962 Kb)

La sindrome di Reinegarth - Lettore.rtf (333 Kb)


Titolo ebook: Mozart di Atlantide.

Anno: 2006-2007

Genere: romanzo di fantascienza.

Stile: ritmo iniziale molto molto molto lento, che accelera notevolmente passati i primi capitoli. Contenuti complessi e temi filosofici legati alla società moderna, ricalcando però tempi ritmi e ambientazioni della fantascienza classica.

Sinossi: Mozart è solo il nome di un qualunque cittadino di Atlantide, una città costruita nello spazio. Qualcuno ha rubato i suoi ricordi, e Mozart si troverà invischiato in un complotto volto a distruggere la stazione spaziale in cui vive.

Versione A4:

Simone M. Navarra - Mozart di Atlantide.pdf (2,8 Mb)

Versione per lettori portatili:


Simone M. Navarra - Mozart di Atlantide - Lettore.pdf (3,1 Mb)


Simone M. Navarra - Mozart di Atlantide - Lettore.rtf (1,7 Mb)

Il libro stampato tramite print on demand:

Mozart di Atlantide - Il libro in print on demand.



Titolo ebook: il gatto che cadde dal Sole - versione completa.

Anno: 2007

Genere: romanzo fantasy-fantastico.

Stile: ritmo veloce, narrazione semplice e pulita. A tratti cupo ma generalmente allegro e solare.

Sinossi: un cucciolo abbandonato viene adottato da una colonia di gatti randagi. Imparerà la vita e la filosofia dei gatti di strada.

Versione in formato A4:

Il gatto che cadde dal Sole - Pdf in formato A4 (1240 Kb)

Versione ottimizzata per i lettori portatili:

Il gatto che cadde dal Sole - Pdf per lettori portatili (1540 Kb)




Titolo ebook: N°15: Moro.

Anno: 2008

Genere: racconto breve di fantascienza.

Stile: narrazione semplice, veloce e ritmata (spero). Stile ironico e a tratti brillante.

Sinossi: una coppia e un medico discutono un'operazione di procreazione assistita senza troppa considerazione per la bioetica o il semplice buon senso.

Versione ottimizzata per la lettura a schermo:

N°15: Moro.pdf (660 Kb)

Versioni ottimizzate per i lettori portatili:

N°15: Moro - Lettore.pdf (430 Kb)

N°15: Moro - Lettore.rtf (111 Kb)

Gli ebook degli altri emergenti: Nevicata, di Alessandro Girola

Finalmente riesco a leggere gli ebook che scarico da Internet, e per questo sempre finalmente posso inaugurare una nuova sezione del blog: le recensioni della roba rilasciata gratuitamente da altri scrittori attraverso blog, siti Internet o quant'altro si inventeranno in futuro. Gli ebook degli altri emergenti come me, insomma, per cui se ci tenete ad apparire in questa rubrica cercate di non diventare troppo famosi.

Dopo il brivido di terrore che avrà attraversato la schiena di tutti quelli che si sono sentiti in qualche modo coinvolti in questa cosa (voglio dire, ci saranno 3 emergenti che rilasciano ebook in rete, e uno sono io ^^) chiarisco che l'idea non è assolutamente quella di smontare o criticare nessuno. La mia intenzione è invece quella di far conoscere dei nuovi autori italiani (vanno bene anche stranieri che scrivano però in italiano) indicando i loro ebook e allo stesso tempo spendendo qualche parola sul contenuto e su quelle che sono state le mie impressioni.

Mi piace inoltre l'idea di poter dire: io ho letto questa cosa e ne penso questo, lasciando allo stesso tempo la possibilità a chiunque mi segue di scaricarsi immediatamente l'ebook e di farsi il proprio parere. Un rapporto scrittore - critico - lettore interattivo e istantaneo insomma, che spero troverete anche voi degno di interesse. E poi di solito gli ebook sono aggratis, per cui ancora meglio.

Ma ho parlato abbastanza, vai con la prima recensione!

Nevicata, di Alessandro Girola (in arte Alex McNab)
Ebook autoprodotto

Il libro: Nevicata è un romanzo fanta-horror-thriller-cospirazionista che se non ricordo male lo stesso autore definisce come: ispirato da Resident Evil e i vari survival horror. E questa affermazione merita già un duplice commento:

- Il fanta(senza "sy") nella definizione è una bordata micidiale alle possibilità di pubblicazione di un testo del genere (il thriller cospirazionista risolleva abbastanza la cosa mentre l'horror è ininfluente). Ti avevo detto di non scrivere fantascienza, Alessà... che cosa mi combini?! ^^

- Il romanzo non è fantasy, non è una storia d'amore autobiografica, non è una lagna contro qualche situazione ingiusta e difficile che lo scrittore sta attraversando (tipo che non gli pubblicano i libri) non è il nulla travestito da storia (tizio si sveglia, guarda il sole, racconta i cazzi suoi, va a lavoro, parla coi colleghi... insomma il classico romanzo da esordiente) e ancora grazie a Dio non è un fantasy!

Ci troviamo insomma di fronte a un romanzo che nella sua non propissima originalità (gente che scappa dagli zombi) è assolutamente originale, e questo lo mette talmente al di sopra della media dei lavori degli aspiranti scrittori che potrei limitarmi a commentare così: Alessandro Girola è un autore emergente che ha scritto un romanzo che una persona normale sarebbe quasi tentata di voler provare a leggere anche sapendo di cosa parla. Voto globale: 8/10, ma visto che lo conosco pure e magari diventa famoso e mi raccomanda facciamo 9/10 (10/10 lo darò solo a me stesso quando mi autorecensirò).

Visto però che poi verrei accusato di non aver fatto bene il mio lavoro (??) mi tocca proseguire nella recensione... e leggermi anche tutto l'ebook.

La trama: qualche cattivone fa degli esperimenti strani e malvagi, e allora arrivano gli zom... gli invasati che distruggono tutto il mondo e uccidono tutti. La storia è ambientata a Milano, con un po' di protagonisti che sono gente normale che prova a salvarsi, un po' di militari che devono contenere gli zombi e un po' dei cattivoni di cui sopra che devono finire di distruggere il mondo perché poi sennò il libro finisce subito.

L'idea della città invasa dagli invazombi è forse un pochettino già usata, ma le modalità e le ragioni dietro al tutto sono piuttosto originali al punto che la storia è sufficientemente diversa da distinguersi dal gruppo dei cloni che affolla il genere.

Lo stile: Alex (o Alessandro) ha uno stile rapido, pulito, a tratti crudo. Mi ricorda molto molto molto i vari Segretissimo e simili che escono in edicola e che hanno anche un discreto gruppo di appassionati. Credo che il genere a cui l'autore si ispira maggiormente sia proprio quello di queste collane, per cui non posso che fargli i complimenti per aver raggiunto l'obiettivo che si era prefissato.

La scrittura di Alessandro ricorda anche Dean Nonmiricordo Koontz e i classici americani delle storie che ti mettono l'ansia (un genere ben preciso), specie nelle descrizioni di sparatorie, militari ed esperimenti scientifici variamente letali.

A voler rompere le scatole, specie nei primi capitoli ci sono delle magagnette e piccole imperfezioni (ma adesso non è che sto qui a fare l'editing, eh!) ma poi la storia parte e non la ferma più nessuno. Questa cosa dell'avvio un po' claudicante è classica degli scrittori emergenti (o dei romanzi autoprodotti senza un editor alle spalle?) e la sento molto anche io in tutti i miei romanzi. Forse abbiamo troppa foga di arrivare al vivo della vicenda e ci bruciamo proprio nelle prime pagine, o forse abbiamo paura di non riuscire subito a far capire al lettore di cosa stiamo parlando. O forse sono solo io che impiego un po' ad abituarmi allo stile di qualcuno, potrebbe anche essere.

Comunque, dal terzo capitolo o giù di lì gli zombasati iniziano a massacrare l'umanità intera, e da quel punto in poi è impossibile non leggersi gli altri venticinque o quanti sono capitoli che rimangono. Impossibile non leggersi dovrebbe essere un punto a favore dello stile, a meno che uno non scriva con l'intenzione di non essere letto. Ma questo è un caso particolare a cui credo Alex non appartenga ^^.

Il coinvolgimento nasce dal fatto che la storia riuscirà a immergervi in un'atmosfera di tensione densa e costante. C'è sempre qualcuno che sta per essere ucciso, qualcuno che sta per uccidere e qualcuno che sta per morire. I protagonisti sono in minoranza contro una città di pazzi senza controllo e sotto la costante minaccia di una neve assassina che non lascia tregua. E - come se non bastasse - ci sono i cattivi veri su cui non dico altro per non rovinarvi la storia, ma che io ho trovato a dir poco terrificanti. Insomma leggere questo libro è una lunga, interminabile e violenta tortura per i nervi... come si può farne a meno? ^^

Contenuti: dalle parole dello stesso autore, non è che il libro voglia insegnarci chissà cosa o farci la morale o che ne so io. L'idea è di dare una botta di adrenalina, e la cosa è perfettamente riuscita.

C'è da dire che il libro è quanto di più lontano dai miei gusti ci possa essere: ok, mi divertono le storie con gli zombi, ma non mi piacciono i thriller, non mi piacciono i libri molto violenti, non mi piacciono i romanzi coi militari, non mi piacciono le cospirazioni coi cattivi che devono uccidere tutti per mettere a tacere chissà quale segreto politico, non mi piacciono i soldati che raccontano come loro c'hanno il fucile che funziona così e cosà e allora poi nello scontro a fuoco il radar segnalerà il dato del satellite così che possano individuare il momento adatto per prendere di sorpresa il nemico e poi si fermano mezzora a parlare perché devono pure spiegartelo (ma sticazzi, e sparagli!!!) e soprattutto non mi piacciono gli scrittori emergenti che scrivono bene perché mi fanno rosicare ^^.

Insomma, se questo romanzo è piaciuto molto (credo si fosse capito, no?) a me, mi pare ovvio che piacerà ancora più molto a chi è appassionato del genere.

Tecnicismi: qualche riflessione inutile su come scrive il sig. Girola:

- Il libro vuole sembrare vero. Non ci sono invenzioni fantastiche assurde, e gli avvenimenti vengono sempre giustificati in maniera non realistica (Kugelche?!) ma verosimile.

- Le armi, le sparatorie, le cose tecniche e le caratteristiche di guerra mi sembrano raccontate da qualcuno che si è documentato molto e sa di cosa sta parlando... per quanto io non ne sappia nulla ^^.

- Non mi sono mai fermato a rileggere o a chiedermi cosa stesse succedendo.

- I personaggi fanno quello che ci si aspetterebbe da persone come loro.

- La storia è coerente, non ci sono buchi o impicci vari o almeno io non ne ho trovati.

- Il testo è molto scorrevole. Le descrizioni sono sintetiche ed efficaci, i dialoghi sono lunghi (diverse righe per ogni battuta) ma chiari.

- C'è un po' di: incontrò il tizio con cui da giovane andava a pesca, e che poi si era laureato in qualche facoltà per diventare scrittore finendo a lavorare come sturalavandini in un villaggio turistico di cui adesso aveva le chiavi in tasca. Ci sono classici del passato scritti interamente così, ma oggi rischi che ti dicano che hai scritto sbagliato.

- Il libro potrebbe tranquillamente avere un seguito, nel caso avesse successo.

Pubblicabilità: Alessandro non ha voluto cercare un editore per questo libro, e si è limitato a rilasciare l'ebook. La cosa mi consola un po', perchè finalmente ho una conferma evidente che si possa scrivere qualcosa di veramente buono e allo stesso tempo non arrivare in libreria (o in edicola, visto il genere).

Qualcuno potrebbe farmi notare che io ho ricevuto dei chiari e netti rifiuti editoriali, mentre l'autore di questo libro no (ma perché me le dico sempre da solo, certe cose? ^^) e infatti credo che Alessandro dovrebbe almeno provare a mandare il testo a qualcuno: a parte la storia del fanta, sono convinto che sia un lavoro validissimo e al livello di essere apprezzato da molti lettori (anche se non saprei dirti a chi mandarlo).

Seriamente, non vedo perché un editore che pubblica libri di sparamenti e ammazzamenti dovrebbe scartarne uno come questo, a cui manca davvero un colpo di limetta per le unghie (dato anche con una certa pignoleria) per essere perfetto.

Insomma, davvero complimenti al nostro Alex McNab - Alessandro Girola per il suo bellissimo ebook... e adesso scaricatevelo tutti e ditemi che sono bravo anche a scrivere le recensioni.

Simone

VOTO FINALE: 9/10 (come spiegato più in alto).

Link:

Alessandro Girola - Nevicata.pdf (1.0 Mb)

Il blog dell'autore

Primo Mazzini e la stanza fuori dal tempo: l'eccitante punto della situazione!

Come del resto già ripetuto e ripetuto e ripetuto e ripetuto più e più volte, sto portando avanti il lavoro sul nuovo romanzo.

Se ricordate il post di qualche settimana fa (ci sarà almeno uno che se lo ricorda, no?) per un periodo mi ero fermato nella scrittura perché - semplicemente - mi sentivo stanco. Be', ora non è che mi senta proprio in formissima, ma le cose vanno già un po' meglio e ci sto rimettendo sopra le mani.

Sono arrivato a quota 170 cartelle, e prima di andare avanti con gli ultimi capitoli ho deciso di rileggere e rieditare per la riennesima volta tutto il materiale già pronto. In questo modo la parte dove sono arrivato adesso dovrebbe essere pulita e ordinata, e allo stesso tempo avrò ben chiaro quello che ho già scritto e quello che resta da sistemare.

NOTA: questo post l'ho preparato qualche tempo addietro, ora ho già ripreso la scrittura superando ormai le 200 cartelle. E qualcuno potrebbe iniziare a chiedersi (come il sottoscritto, del resto): ma quando cavolo finisce? FINE NOTA

La cosa in un certo senso strana di questo libro è che continuano a venirmi in mente idee su idee con gli stessi personaggi e ambientazione che potrebbero andar bene per eventuali seguiti ma non per il romanzo che sto scrivendo adesso. È come una specie di lego in cui è facile tirar fuori nuove invenzioni, ma un po' più difficile portare a termine in maniera degna quelle su cui ho già messo le mani.

Il bello (vabbe' no, non è tanto bello ^^) è che questo dovrebbe essere il primo libro dei due che ho già in programma, ma non ho tutta questa voglia di passare la vita a scrivere di Primo Mazzini e compagnia bella... per cui non credo che sarà mai possibile sviluppare a fondo tutti gli spunti che ho in mente.

Detto questo, mi rendo conto che ormai è una vita che parlo di questo romanzo in maniera astratta: il libro si chiama Primo Mazzini e bla bla bla, sarà un bel libro come tutti gli altri (a differenza degli altri, dirà qualche maligno ^^) e bla bla bla... ma alla fine dovete sempre prendermi sulla fiducia e magari immaginarvi un qualcosa che non c'entra nemmeno un cappero con quello che sto realmente scrivendo.

Ecco allora che mi piacerebbe lasciarvi un estratto, ma davvero trattandosi di un work in progress ho paura che poi non vi piacerebbe o che magari vi confonda le idee ancora di più su quello che sto scrivendo. L'idea che ho allora è di scrivere un racconto breve con tutti i personaggi del libro ma slegato dal resto della trama. Questo potrebbe funzionare, ma ovviamente resta il problema di farsi venire una buona idea che sia anche autoconclusiva nel giro di poche pagine e - cosa di non proprio secondaria importanza - trovare tempo, forza e voglia di scriverla accantonando per un po' tutto il resto.

Voi che ne dite, vi pare una buona idea?

Simone

Il mio lettore di ebook con tecnologia e-ink: impressioni a freddo.

Ho comprato un Sony PRS-505 (perché non danno dei nomi decenti a questi affari come fanno con la Playstation, Xbox e compagnia bella?) da circa un paio di settimane, e come promesso mi pare giunto il momento di dare qualche impressione definitiva: come mi sono trovato con questo oggetto? Riesco a usarlo per leggere o è una fregatura? Sostituirà i libri veri o è tutta una tecnologia inventata per vendere agli scrittori emergenti gonzi come il sottoscritto? Vediamo:

Costo: come detto, questo lettore costa 300 dollari (200 euro) a cui dovete aggiungere le spese di dogana, visto che in Europa non è distribuito. Per qualcuno 200 euro sono tanti, per qualcuno pochi e per qualcuno anche troppi. Come detto anche nei commenti ai precedenti articoli, 200 euro sono più o meno 20 romanzi, e se leggete molte cose scaricate aggratis (non necessariamente roba pirata, esiste anche il pubblico dominio o il Creative Commons!) a rifarvi della spesa ci mettete poco. Credo comunque che il prezzo sia un problema secondario, visto che come tutte le tecnologie se prenderà piede si abbasseranno anche i costi.

Praticità: qui si vedono tutti i difetti della novità, nonché i difetti tipici della Sony. Questo affare non ha un caricabatteria ma si ricarica attaccato al PC (una carica dura 7000 pagine: i 20 romanzi di cui parlavamo prima, più o meno ^^). Questo affare legge file in formato txt rtf pdf jpg bmp aac e non so cos'altro, ma NON legge i .lit e altri formati proprietari di altre società. In compenso legge i bbeb, il formato proprietario della Sony che tutti attendevamo con ansia (sono sarcastico, ovviamente).

A dirla tutta, non credo che esista un singolo bbeb in italiano.

Il problema della non esistenza di un formato di ebook standard si traduce nel fatto che è facile ritrovarsi con ebook impaginati male o - nel caso dei pdf - totalmente illeggibili: un pdf impostato per una pagina A4 risulterà infatti compresso a tal punto nello schermino del lettore da rendere illeggibili i caratteri, o comunque da ostacolare la lettura a tal punto da mandare a catafascio l'idea originale di usare questo attrezzo per leggere più comodamente.

È come avere un lettore MP3, solo che invece degli MP3 ogni stupida società al mondo ha dovuto inventarsi il suo formato, chiaramente incompatibile coi lettori degli altri o al limite convertibile con qualche programmino trovato in giro o col semplice copia - incolla. Solo che raramente la cosa dà risultati ottimali, visto che per dire se copincollate un PDF in un file openoffice vi giocate tutta l'impaginazione.

Estetica/maneggevolezza: qui le cose vanno benissimo per quanto riguarda l'aspetto esteriore (c'è una protezione in pelle tipo agenda che non dà fastidio ed è molto pratica). Il lettore e sottilissimo e piuttosto leggero, e in fin dei conti è evidente che la Sony lavora nel mondo dell'elettronica già da qualche anno. I tasti per scorrere le pagine o navigare nei menù sono un po' troppo piccolini, e trattandosi di un libro avrei preferito un grosso tastone enorme e morbido con cui sfogliare le pagine in avanti.

Reperibilità degli ebook: su questo farò un altro discorso più approfondito. Intanto vi dico solo che c'è ovviamente tanto materiale, ma è difficile trovare romanzi nuovi in italiano (sto parlando di cose legali!) Come ho detto, ne riparlerò.

Schermo: be', iniziamo a parlare di quello che ci interessa davvero. Il lettore è grosso più o meno come un libro di formato piccolino (gli oscar mondadori, per dire), mentre lo schermo vero e proprio occupa una porzione di circa 9,2 X 12,5 cm.

Questo vuol dire che, anche a seconda del carattere utilizzato, in una pagina del lettore c'è meno testo rispetto a un libro normale, il che si traduce in uno sfogliare più frequente che a qualcuno potrebbe dare fastidio: diciamo che all'inizio dava molto fastidio a me.

Come se non bastasse, ogni volta che cambiate pagina lo schermo diventa nero per una frazione di secondo prima di mostrarvi il testo aggiornato, altra cosa che potrebbe dare fastidio. Insomma la lettura con lo schermo è ink è diversa dalla lettura di un libro di carta, al punto che qualcuno potrebbe non abituarsi mai. Questo è un difetto che col tempo è destinato a sparire (basta fare uno schermo più grande e che si aggiorni più in fretta), ma ovvviamente ora esiste e mi sembrava doveroso farlo presente.

Il mio giudizio personale, è che dopo un centinaio di pagine di rodaggio leggere a questo modo è diventata una cosa naturale, e mi trovo piuttosto bene. Piuttosto bene non nel senso che tollero i difetti e mi accontento, ma nel senso che neanche me ne rendo conto e mi immergo completamente nella lettura.

Leggibilità: qui la cosa strana è che la pagina dello schermo non è bianca, ma grigiastra. Vi trovate così a leggere un testo nero su sfondo grigio chiaro, altra cosa che a qualcuno potrebbe dare fastidio. Il giudizio personale è che non sembra di leggere un libro di carta (quanti libri con sfondo grigio avete in casa?) ma non sembra nemmeno di leggere sullo schermo di un PC o di un palmare. Il risultato finale è che il testo risulta molto leggibile, al punto che posso andare avanti con la lettura per tutto il tempo che voglio e smettere quando ne ho abbastanza, non quando mi bruciano gli occhi o inizio a sentirmi stordito.

Migliorie rispetto ai libri di carta: sembra strano, ma ne ho trovate diverse.

Intanto potete scaricare libri gratuiti, che non è poco anche se è ovvio.

Meno ovvio è il fatto che, potendo utilizzare dei caratteri più grandi di quelli normalmente usati nei libri cartacei (sempre in base al formato che trovate, ovviamente) il libro elettronico potrebbe risultare addirittura più leggibile di un libro vero. In libreria esiste già almeno una collana apposita di libri fatti per chi ha difficoltà a leggere i caratteri piccoli (si chiama corpo 14, se non erro) e mi è capitato di parlare con persone di una certa età che trovano difficile leggere i libri moderni con i loro caratteri microscopici. Insomma, per molte persone l'ebook reader potrebbe essere un ritorno a una lettura piacevole e rilassata.

In ultimo, avere un unico oggetto con cui leggere tutti i libri non è una brutta cosa. Non tanto per il risparmio di carta (questo è sempre ovvio), quanto per la sensazione che si prova nell'utilizzarlo. Immagino cioè che ci si possa abituare a usare il nostro personale lettore al punto da apprezzare maggiormente la lettura tramite questo, piuttosto che con un libro di carta impaginato diversamente o con un altro lettore che non ci è familiare. Il nostro lettore per leggere i nostri libri, insomma, un po' come la nostra poltrona su cui ci piace tanto stare sdraiati mentre leggiamo.

Conclusioni: il lettore di ebook della Sony mi ricorda i primi lettori MP3 (qualcuno ricorda il Diamond Rio con 32 mega di memoria?): l'oggetto in sé ha un software lentissimo, ci sono problemi di compatibilità, problemi di progettazione, problemi di ergonomia, problemi che non ho trovato io ma trovereste voi e ancori altri problemi tipici di ogni nuova tecnologia che non è ancora rodata a dovere.

Sempre come i primi lettori MP3, il lettore della Sony ha la stupefacente caratteristica di fare davvero quello che cerca chi ne acquista uno: inserite un ebook al suo interno (magari smanettando un po' a seconda dei casi) e adesso potete leggerlo assaporando realmente il piacere della lettura. È migliorabile, ma non è una fregatura: funziona davvero, e se ne acquistate uno e non state lì a concentrarvi sulle tante cose che ci sarebbero da sistemare potete davvero usarlo per leggere i vostri libri elettronici.

Consiglio finale: io ho già letto quasi due romanzi con questo lettore (parlo di romanzi lunghi!) e sono convinto che lo userò per leggerne molti altri. Se voi pensate di usarlo allo stesso modo (o magari già leggete ebook su un palmare o sullo schermo del PC!) sicuramente l'oggetto vi darà soddisfazione. Se per voi costa troppo, o se temete di non usarlo a dovere, sicuramente nel giro di un paio d'anni ci sarà di molto meglio a un prezzo molto inferiore e forse vi conviene aspettare un po'.

Insomma, come è ovvio la scelta sta a voi. Io sono contentissimo dell'acquisto... se non altro perché mi ha dato lo spunto per un sacco di aggiornamenti del blog. Più avanti infatti vi tedierò anche con qualche considerazione filosofica sul rapporto tra libro vero e libro di carta.. ma intanto mi pare di aver scritto più che abbastanza e vi saluto.

Simone