Gli scrittori emergenti, il Creative Commons e la libera condivisione delle informazioni

Questo è un breve estratto di un articolo che ho scritto per La gazzetta del Pirata, una pubblicazione digitale che tratta di Peer to Peer e file sharing.


La rete, in un certo senso, è paragonabile a un distributore: così come le librerie ordinano i titoli per la vendita tramite società che si occupano (per l’appunto) di distribuirli sul territorio, e così come i negozi di dischi ricevono CD e DVD da ditte e società analoghe, allo stesso modo un utente della rete può “ordinare” un ebook, un file MP3 o un film che gli verrà così recapitato direttamente sul PC, MAC, telefono cellulare o quant’altro.

La differenza tra un distributore “reale” e la nostra rete P2P, è che nessuno scrittore potrebbe mai permettersi di pagare un distributore senza una grossa casa produttrice alle spalle, mentre Internet (una volta affrontate le spese richieste per l’accesso quali computer, modem e abbonamento) è praticamente gratis. Non si parla allora di una facilitazione o di un semplice guadagno: si tratta di poter accedere a un servizio che normalmente ci sarebbe negato.

Quello che ancora resta difficile ottenere, nonostante l’enorme sviluppo di Internet e del P2P, è la visibilità. I canali “ufficiali” (televisione, stampa ecc) hanno la possibilità di raggiungere un numero eccezionalmente più elevato di utenti, e di informarli dell’esistenza di dischi, libri, film o quant’altro si voglia per l’appunto pubblicizzare. Quando invece apro Google o un qualsiasi programma per la condivisione dei file, mi trovo davanti a una schermata vuota. Cosa voglio scaricare?

Per assurdo, più materiale viene messo in “share”, e meno questo diventa fruibile dagli utenti, perché c’è sempre più “roba” da dover filtrare alla ricerca di quello che potrebbe interessarci. Abbiamo insomma la possiblità di creare documenti digitali a costo zero ma se vogliamo pubblicizzarli su larga scala siamo costretti a rientrare dentro a quel sistema commerciale che volevamo in qualche modo aggirare rendendo i nostri lavori liberamente disponibili.

Anche alla luce di queste considerazioni negative, resta il fatto che ci troviamo all’inizio di quella che rimane comunque una rivoluzione. L’informazione corre da un punto all’altro della Terra senza che nessuno la possa più fermare, e se dieci anni fa facevo girare i miei racconti regalando fotocopie ad amici e parenti, adesso sono qui su queste pagine a parlare a un pubblico di certo più vasto e (spero) interessato a quello che ho da dire.

Simone


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